Lo sport può creare speranza

dove prima c'era solo

disperazione. È più potente

dei governi per abbattere

le barriere del razzismo.

Lo sport è capace

di cambiare il mondo.

 Nelson Mandela

 

 

 Non crediate a quelli che

vi dicono che il mondo si

divide tra vincenti e

perdenti, perché il mondo

si divide soprattutto tra

brave e cattive persone,

questa è la divisione

più importante.

Poi tra le cattive persone

ci sono anche dei vincenti,

purtroppo, e tra le brave

persone, purtroppo, ci

sono anche dei perdenti.

 J. Velasco  

 

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LEV YASHIN

     Lev Ivanovic Yashin nasce nel 1929 a Mosca da genitori operai. Nel '47 entra nella Dinamo Mosca. Nel '50 è pronto per un debutto che però si rivelerà molto amaro: in amichevole subisce un gol direttamente su rinvio del portiere avversario. Inizia così un lungo esilio. In due anni gioca solo due partite e viene spesso dirottato tra i pali della squadra di hockey su ghiaccio, vincendo tra l’altro un campionato. Poi il suo maestro/rivale Khomich si infortuna e a Yashin viene data una possibilità. Che lui sa cogliere pienamente.

 

     Lev Yashin, il cui nome in russo vuol dire "Leone", è più conosciuto come "Il ragno nero", proprio per la sua divisa, buia come la notte.

 

     È praticamente imbattibile (nella sua carriera parerà 150 rigori) è dotato di riflessi straordinari e le sue lunghe leve - che sembrano otto, come i ragni - confondono chi si appresta a tirare in porta. È un portiere moderno: guida la difesa dispensando consigli ai compagni fino a perdere la voce. In 326 incontri rimane imbattuto 211 volte. Numeri che gli valgono 5 campionati sovietici e tre Coppe di lega.

 

     Con la Nazionale partecipa a quattro edizioni del Mondiale. Nel 1956 viene convocato per il torneo di calcio delle Olimpiadi di Melbourne. Subendo solo due reti in tutto il torneo, trascina l'Unione Sovietica alla vittoria della medaglia d'oro. Agli Europei di Francia '60, l’URSS è la protagonista assoluta, vincendo la finale contro la Yugoslavia 2-1 ai supplementari e conquistando così l'unica Coppa di una squadra che oggi non esiste più. Nel 1963, in occasione dell'amichevole di addio al calcio in onore di Stanley Matthews, difende i pali della selezione rappresentativa del Resto del Mondo contro l’Inghilterra. Centomila spettatori assistono alle sue parate a bocca aperta. La sua porta resta inviolata. Anche per merito di questo incontro arriva dunque il Pallone d’oro, unico caso di portiere vincitore.

 

     Nel 1986 il Ragno Nero, in seguito ad un drammatico incidente stradale, subisce l’amputazione di una gamba, prima di spegnersi quattro anni più tardi, in seguito a delle complicazioni sorte dopo un intervento chirurgico.

 

     Da tutti viene oggi ricordato come il miglior portiere di tutti i tempi e dal 1994 è stato istituito un premio che porta il suo nome, riservato al miglior portiere di ogni edizione del campionato mondiale. Nel 2000 la FIFA ha inserito Yashin nella squadra degli undici calciatori più forti del secolo, nominandolo portiere del secolo.

 

"IL PORTIERE" di Gianni Brera
Il portiere.pdf
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