Lo sport può creare speranza

dove prima c'era solo

disperazione. È più potente

dei governi per abbattere

le barriere del razzismo.

Lo sport è capace

di cambiare il mondo.

 Nelson Mandela

 

 

 Non crediate a quelli che

vi dicono che il mondo si

divide tra vincenti e

perdenti, perché il mondo

si divide soprattutto tra

brave e cattive persone,

questa è la divisione

più importante.

Poi tra le cattive persone

ci sono anche dei vincenti,

purtroppo, e tra le brave

persone, purtroppo, ci

sono anche dei perdenti.

 J. Velasco  

 

scrivi

 

 

il SALTO IN LUNGO

     Il salto in lungo è una specialità dell'atletica leggera, in cui gli atleti, dopo una rincorsa, raggiungono la zona limite dove poter saltare, detta "asse di battuta", cercando di atterrare il più lontano possibile nella buca riempita di sabbia. La lunghezza del salto viene misurata dal limite di battuta, indipendentemente dal punto esatto dove l'atleta ha staccato. Il salto in lungo fa parte dei salti in estensione come il salto triplo ed è il più naturale.

Il salto in lungo è ritenuto tra i gesti più naturali. Come gli altri salti, anche questo si compone di 4 fasi:

  • Rincorsa
  • Stacco
  • Volo
  • Atterraggio

 

Rincorsa

     Lo scopo della rincorsa è quello di raggiungere la massima velocità controllabile per effettuare uno stacco e anch’essa si suddivide in più fasi:

  • Lunghezza
  • Corsa veloce
  • Tecnica di corsa

La lunghezza varia a seconda degli atleti e in rapporto all’accelerazione e alla velocità che raggiunge. La rincorsa varia da 30-34 metri fino ai 45 circa. Se la rincorsa è troppo breve non è possibile esprimere a pieno l’efficacia del salto. La corsa deve avere una certa velocità sviluppata gradualmente. Deve poter adattarsi alle capacità dell’atleta e deve essere compatibile con la corretta esecuzione del salto. Uno degli errori più frequenti è quello di impegnarsi nella corsa a svantaggio di una azione controllata che poi aiuta a migliorare le fasi successive. La tecnica. La partenza può avvenire da fermi, a piedi uniti, con un piede avanti e l’altro indietro con qualche passo di avvio, ma in tutti i casi a partire da una linea di riferimento. La corsa deve essere elastica e progressivamente accelerata, mantenendo il busto eretto e ginocchia alte, aiutando così un buon movimento rotatorio delle gambe, al fine di ottenere un’alta velocità con una buona stabilità.

 

Stacco

     Subito prima dello stacco gli ultimi tre appoggi devono essere accelerati. Segue un leggero abbassamento dell’atleta (caricamento) per coinvolgere la totalità del corpo in sincrono, agevolandolo con una buona apertura tra le due cosce e l’angolo del ginocchio. Il piede poggia su tutta la superficie di battuta con la massima forza, spingendo verso il basso, anche con una leggera rullata, che serve, assecondando il movimento del corpo, a utilizzare al massimo la superficie di spinta del piede. Segue la decisa salita del ginocchio libero per ottenere una ulteriore slancio verso l’alto.Bisogna inoltre ricordare che la lunghezza del salto dipende da l’insieme di tutte le sue parti e lo stacco non deve servire principalmente ad una spinta in avanti (già data dalla corsa) ma, appunto all’elevazione.

 

Fase di volo

     I movimenti compiuti durante la fase di volo possono variare in funzione dell’atleta, ma sono sempre finalizzati al mantenimento dell’equilibrio e di annullare l’effetto di rotazione. Si può assistere al voloveleggiato (o hang style) in cui è prevista una distensione ed un abbassamento dell’arto libero fino ad essere appaiato all’arto di stacco, a raccolta (o tuck style) o con passi in aria (o hitch-kick). In quest’ultimo si possono eseguire 1½ ; 2½ o 3½ passi in volo prima dell’atterraggio. La direzione dello sguardo deve essere verso avanti e un po’ in alto sempre per evitare eventuali rotazioni del busto. In tutta l’azione del volo le azioni devono essere fluide e decontratte al fine di evitare di farsi male nel momento dell’atterraggio.

 

Atterraggio

     Quest’ultimo deve avvenire con le gambe protese in completa estensione. Dapprima gli arti sono flessi per poi allungarsi un attimo prima del contatto col suolo, e il busto deve essere un poco inclinato in avanti. Quando i piedi toccano la sabbia, le ginocchia si piegano, ed il busto passa sopra le orme lasciate dai piedi con la testa che si avvicina il più possibile alle ginocchia. Se eseguito correttamente il primo segno che rimane sulla sabbia è solo quello dei talloni. In questo modo si evita di cadere all’indietro e di perdere centimetri che in gare professionali possono essere decisivi.

 

Primati del Mondo

Donne

Galina Chistyakova (URSS) - m. 7,52 - 11/06/1988 - Leningrado (URSS)

Uomini

Mike Powell (USA) - m. 8,95 - 30/08/1991 - Tokyo (JAP)